Gli artisti naif ci insegnano a guardare le cose che ci circondano con gli occhi di un fanciullo

e  a percepire nella loro "poetica" e talvolta "magica" semplicità

 

 

" Naif, abbiamo a che fare con un movimento che non si arresterà più e che crescerà,

anche nelle difficili condizioni attuali della cultura dei popoli

e nel complicato rapporto con le arti

e la sensibilizzazione estetica delle masse "

 

HOME     PRESENTAZIONE    ARTISTI    I NAIF A CANNETO    ARTICOLI   EVENTI    CONTATTI


Gianni Verona

Via Grandi, 1 42016 Guastala - RE - Cell. 392 0513816

gianniveronaguastalla@gmail.com

 

Nato a Guastalla (RE) dove risiede e dipinge, ha avuto un primo incontro con l’arte naive nel 1976, per poi interromperlo e riprendere con sempre maggiore convinzione, da pensionato, a partire dal 1990. Il suo è un lavoro meticoloso, pieno di particolari, dai colori delicati, una descrizione delle terre e della gente del Po attraverso la lente d’ingrandimento della memoria. Propone non più di 10 – 15 quadri all’anno. Ha aperto un profilo Faebook attraverso cui fa conoscere la sua arte ad un pubblico più vasto, entrando così anche in contatto con diversi naifs stranieri.

 

 Un viaggio tra memoria e contemporaneità “L’espressione pittorica di Gianni Verona è un fantastico viaggio in un tempo passato contraddistinto da valori sociali che oggi sembrano dissolti. Scenografie pittoriche di un possibile mondo reale che si manifesta in pittura con eterogenee esclusive composizioni nelle quali i soggetti: per sone, animali e ambiente vegetale, sembrano manifestare una felice relazione di vita. Un apparente omaggio ad un passato nel quale le relazioni personali e sociali erano i fondamenti costitutivi dei rapporti della comunità.  Silenziose e labili percezioni sensoriali come principi fondativi della sua arte pittorica, quasi che le differenti condizioni attuali della nostra società, siano asettiche assenze al valore della memoria collettiva che si manifesta anche in quella personale. In apparenza semplici ma intense scenografie urbane e rurali che nella loro struttura compositiva sembrano riportarci in un altro tempo; un tempo nel quale la quotidianità sembra essere identificativa di una virtuale condizione “liquida” della società e sfuggente dal suo specifico significato di memoria nel quale l’individuo diventa estraneo e marginale alle relazioni sociali. Un personale racconto pittorico, sempre espresso ad intensi e luminosi colori, nel quale gli attori sono semplici persone della vita quotidiana; quella che noi abbiamo conosciuto e che nelle pitture di Gianni Verona diventa un ripetitivo “remake” quasi a dirci che senza la nostra storia non possiamo costruire un presente felice. Una memoria che solo apparentemente è descrittiva ma che in realtà è un territorio da reinventare come nelle immagini fotografiche dei paesaggi emiliani di Luigi Ghirri. Questa ripetitiva ricerca della identità dei luoghi di Gianni Verona è un concept espres sivo manifestato nella sua pittura con una semplicità espressiva come nei disegni dei bambini che nella loro immediatezza ci raccontano la bellezza della vita. Una pittura che riprende i prodromi linguistici dell’arte naive, non nella sua ingenuità espressiva, ma nel racconto quasi fiabesco e magico di un mondo nel quale i valori dell’amicizia, solidarietà, cura della natura e degli animali, del lavoro, della festa sono i cardini di quella società apparentemente distante dalla realtà quotidiana. È attraverso la composizione pittorica, la tecnica espressiva, l’uso dei colori, che le sue scene della memoria invadono, con una sottile silenziosità, il nostro interno. Le opere pittoriche sono espressive della sua storia personale attraverso una immediata visione complessiva del rapporto tra relazioni, lavoro, eventi e luoghi e sembra indicarci non una condizione onirica ma un modo di vivere che sia fondativo e costitutivo di una nuova società urbana. Tutto questo è trasmesso nelle sue pitture con una eleganza visiva che non è semplicità espressiva ma è il suo modo per indurci a riflettere sul modo di vivere la contemporaneità. “Frammenti visivi” molto colorati, immediati negli elementi della composizione dell’opera che è il suo DNA pittorico, quasi un “mantra” ma è il suo modo di dirci che la vita è la bellezza delle relazioni tra persone e luoghi. Una pittura quasi caleidosco pica perché il colore ci fa avvicinare alla sua pittura e ci introduce nelle sue scene non come semplici visitatori ma come importanti attori; è il suo modo per darci indizi per la costruzione di un futuro a “misura” delle persone. La sua semplicità pittorica non è una rinuncia alla complessità ma è la sua risposta attraverso l’arte pittorica che ci indica il modo per essere felici e le sue infinite sequenze pittoriche sono la sua risposta per avvicinarci alla bellezza della vita. Federico Fellini ci ricorda che “i fiori sono grati a coloro che hanno cura di loro” e la pittura di Gianni Verona è un manifesto per rendere cura e conservare i nostri luoghi che la contemporaneità sembra dimenticare e cancellarne il loro valore. Questa condizione di luoghi quasi metafisici sembra rafforzare i temi comunicativi delle sue opere come necessità che noi siamo la nostra storia. Un presente diverso, più a misura delle persone e in simbiosi con il paesaggio. La pittura è la sua voce che ci racconta attraverso le immagini un possibile mondo dove i suoi soggetti e l’apparato scenografico del campo pittorico sono espressioni di infinite emozioni sia personali che collettive. Cesare Zavattini ci ricorda che “l’arte è un racconto” e Gianni Verona nelle sue opere ci accompagna e ci avvolge nel suo racconto di un mondo magico: la pittura.

Sergio Zanichelli

 

“Conosco Gianni Verona sin da bambino e ho vissuto con lui le atmosfere che dipinge nei suoi quadri, il suo è un vero e proprio racconto rievocativo di un tempo che purtroppo non c’è più. Guardando i suoi dipinti ci accorgiamo di come rimanga nei nostri pensieri il periodo dell’infanzia vissuta forse nella povertà e nella fatica, ma con valori di amicizia e fratellanza che purtroppo oggi non si manifestano quasi più. L’allegria e la serenità che si sprigionano dall’uso del colore e dalla composizione sono una pura manifestazione Naive. I suoi quadri sono un regalo che Gianni fa alle nuove generazioni affinché non dimentichino le nostre radici.”

Angelo Leidi

 

 
   
 

 

Con il contributo di:

R&BAssociati Agenzia di Pubblicità - Guastalla

Albergo Ligabue - Gualtieri

Bar Teatro Gualtieri

Forno Gonda - Guastalla e Gualtieri

Ofelia Pellicce, piumini, pelle - Gualtieri,

Magazzino Al Rusticone - Gualtieri,

Macelleria Rossi - Cadelbosco di Sopra

Nordica Extraflame riscalda la vita

Donelli Avvolgibili

Ottica Barili - Campagnola Emilia

F.lli B. System - Cadelbosco di Sopra

Castel Bakerj Pane e Dolci - Castelnovo Sotto

Ristorante Impronte di Luca - Gualtieri

Zeta Sport - Castelnovo Sotto

Salumeria - Gsstronomia Ruspaggiani e Donelli

Edil - Emme - Casoni di Luzzara

Naturasi - Reggio Emilia

Az.Agr. Maggi Francesco - Canneto Pavese

Parrucchieri First Cut - Novellara

 

   
Home

Elena Martini
Presentazione

Franco Mora
Artisti

Carlo Moretti
Gianni Bagni

Antonio Motta
Brenno Benatti

Gianni Pontiroli
Fausto Bianchini

Natale Rovesti
Bruno Biazzi

Gianni Verona
Luigi Camellini

Articoli
Paolo Camellini

Eventi
Manola De Gobbi

Gallery
Dino Fiorini

Contatti
Paolo Incerti

postmaster@naifdelpo.it
Luciano Lipreri