Gli artisti naif ci insegnano a guardare le cose che ci circondano con gli occhi di un fanciullo

e  a percepire nella loro "poetica" e talvolta "magica" semplicità

 

 

" L' arte Naive è una vera e propria tendenza che come tale

fa parte di tutte quelle tendenze

che formano il vario concetto dell'arte contemporanea  

 

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La storia

di Marco Cagnolati – critico d'arte

 

L'inizio della storia della pittura naive, si apre con l'esposizione delle opere di Henry Rousseau  (il doganiere) al Salon des Independants del 1886, ma il fenomeno si nota dall'inizio del 1930 con la cosiddetta "Scuola di Hlebine" quando il pittore accademico Krsto Hegedusic notò le opere di due giovani contadini e diede a loro le essenziali conoscenze tecniche includendoli nelle mostre del noto gruppo "Zemlja". Questi pittori, in genere autodidatti e acquistano abilità tecniche attraverso tirocini in contesti informali e diversi, assumendo varie definizioni come Arte Primitiva, Art Brut, Outsider Art, Arte Tribale, Folk Art.

 

La critica alla critica

Ritenuta, al suo esordio, una pittura in tono minore attribuendo al termine naif un significato riduttivo, vista in un'ottica storica più allargata, l'Arte Naive, con il suo linguaggio eccentrico e stimolante, è stata abbondantemente rivalutata dalla critica, tuttavia il suo inserimento nel mercato dell'arte ha instillato il dubbio sulla genuinità di certe espressioni. Per motivi di mercato i pittori che non possidono un'autentica arte naive, fingono di averla, sono tanto esemplari e immacolati all'esterno, quanto "pieni di supponenza e finzione" al loro interno. Smarrire se stessi per la bramosia di visibilità e denaro, non è il comportamento del vero artista naif; ambizione egoistica, disordine e competizione non appartengono al loro fatato e fiabesco mondo. Il massimo rappresentate padano del genere, oggi certa critica, dopo averlo per anni etichettato naif, lo considera un pittore conosciuto impropriamente come naif. Infatti essendo ormai a corto di argomenti, certi critici nel tentativo di valorizzarlo ulteriormente sul mercato, vorrebbero che fosse considerato un colto espressionista padano. La contraddizione sta nel fatto che è come dire che essere "espressionisti" vale più che essere naif. Non hanno ancora capito che l'unica cosa che veramente vale è essere se stessi.

 

I Naifs del Po

Ogni bambino è un'artista. Il problema è come rimanerlo crescendo.

La pittura naive è un fenomeno artistico sviluppatosi anche in queste zone rivierasche padane. Mettendo in evidenza i condivisi valori della comunità, dopo la scoperta dell'arte naive dell'Est Europeo e l'aumento di interesse per questa forma d'arte, nel XX secolo è stato possibile scoprire veri e propri talenti che scuotono l'anima esprimendo in modo particolare l'identità culturale ed estetica della bassa reggiana. La loro sapienza incontaminata viene dall'essere ingenua, pacifica, docile, priva di esitazioni e di ipocrisia. "I NAIFS DEL PO" al posto dell'avere scoprono la gioia del dare tenerezza e candore. Valori che possono essere espressi solo da coloro che sembrano arrivare da un'altro mondo. I Naifs. Questi pittori che espongono nella Sala dei Falegnami  del Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (RE) esprimono un mondo semplice, ingenuo, irreale, con vivaci colori primari e immagine in genere ricche di particolari, chiare e definite, essi trasfigurano il contesto in cui vivono in rese narrative fiabesche. La loro arte naive tende a rappresentare gli aspetti comuni della vita quotidiana e delle credenze popolari più antiche e radicate, in una visione poetica e magica della realtà. Qui gli artisti naifs privi di sofisticazioni tecniche, vivono in un loro mondo fantastico, con elementarità  e vivacità di linguaggio , una soluzione grafica semplificata, una capacità comunicativa genuinamente istintiva, spiccato senso della narrazione, una infantile semplificazione lessicale ed un acceso cromatismo. Si tratta quindi di naivitè espressiva, un'arte spontanea prodotta da artisti capaci di raffigurare la realtà con assoluta libertà interpretativa.

Essi comunicano seguendo la potenza del proprio istinto il bisogno di descrivere e comunicare la propria intima, spirituale, vera realtà che è l'anima dei naifs.

 

 

 Marco Cagnolati, La storia, la critica alla critica, i naifs del Po” in “I Naif del Po”, Comune di Gualtieri – Assessorato alla Cultura e Club delle Arti Reggiane, Gualtieri 2016

 

 

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